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LE CRONACHE 3.5 PARTE II

“Non può finire così”, pensò Ayra con determinazione e, abbandonati i cavalli al loro destino, si mise febbrilmente a cercare un ingresso alternativo alla Torre di Durzh da cui ormai da molte ore non proveniva più alcun suono.

Poco dopo che i suoi compagni erano penetrati all’interno dell’edificio, le erano giunti distintamente i rumori di una battaglia che infuriava all’ultimo piano, ma che, come aveva intuito dalle irriverenti urla di trionfo emesse da Tzortzz mentre scaraventava di sotto il cadavere dell’ultimo nemico ucciso, si sarebbe infine risolta a loro favore. Durante lo scontro, tuttavia, era divampato un incendio che aveva provocato il crollo del tetto e di diversi piani della torre, ma Ayra era convinta che i suoi compagni fossero sopravvissuti poiché li aveva intravisti correre a perdifiato giù per le scale nel tentativo di raggiungere i sotterranei. In seguito aveva percepito dei suoni misteriosi provenire dal sottosuolo, come lo smottare di una gran quantità di terra, quindi il silenzio più assoluto.Leggi tutto »LE CRONACHE 3.5 PARTE II

LE CRONACHE I

Ayra sapeva di dover fare qualcosa per scoprire quale sorte fosse occorsa ai suoi compagni, ma fino a quel momento non era stata in grado di formulare un piano d’azione abbastanza convincente. Aveva scartato l’ipotesi di fare irruzione urlando selvaggiamente allo scopo di intimorire gli eventuali avversari, così come quella di utilizzare la pergamena del comando per soggiogarli, perché il solo ordine che le veniva in mente di impartire era “Abbaia!” e non le sembrava di grande utilità nel bel mezzo di un combattimento. Indispettita, valutò l’idea di restare ancora un po’ in attesa degli eventi.

In fondo, le era stato ordinato di rimanere a guardia dei cavalli, mentre i suoi compagni esploravano la dimora di Dhurz l’Alchimista, e non di imbarcarsi in pericolose missioni di soccorso. Da quando, poche settimane prima, si era unita a questo gruppo di avventurieri, oggi era la prima volta che si trovava a dover prendere una decisione di tale importanza, i cui risvolti avrebbero potuto essere fatali, non solo (e non tanto) per i suoi compagni, ma anche (e soprattutto) per se stessa. Era pronta a rischiare la vita per degli estranei a cui in fondo era legata soltanto da spirito di avventura, sete di gloria e fame di ricchezza?

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