potrei raccontarvi di una cosetta capitata a me e al mio gruppo in d&d 2° edizione
ero io il master e avevo fatto una campagna durata 4 mesi, giocavamo
circa 3 sere a settimana fra le 3 e 4 ore a sera (eravamo tutti in
prima superiore ed erano iniziate le vacanze)
i giocatori avevano aiutato una semidivinità ormai dimenticata a
recuperare una reliquia sottratta e smembrata nei molti e ormai diroccati templi a lei
dedicati. Come ricompensa avevo dato loro un desiderio minore.
io non sono un bastardo, se dico che ti do un desiderio lo faccio.
non ci metto dentro le clausole scritte a righe piccole che fanno alcuni
master bastardi. ma uno dei giocatori era un master bastardo e si
aspettava che io avessi fatto lo stesso.
la sera che la campagna si è conclusa ha tirato fuori un foglio A4 scritto a mano fittissimo con il testo del desiderio.
erano 4 giocatori del 8° livello e volevano 4 giovani draghi
d’ametista che gli fossero fedeli, dopo la richiesta è partita la
sequenza di clausole.
senza che i nostri possedimenti ne vengano intaccati
senza che le nostre capacità ne subiscano penalità
senza che la nostra esperienza ne venga danneggiata
senza rinunciare a questo quello e quell’altro
insomma 13 minuti per formulare un desiderio (mi stavo addormentando)
si aspettavano che facessi il bastardo?
perché deluderli?
non avevano specificato che volevano i draghi "qui e subito" quindi gli ho risposto
"quando e se li troverete essi vi seguiranno".
e non li hanno trovati!!!!
Quando i giocatori si comportano come se il master fosse un infame è uno dei rarissimi casi in cui il master ha il dovere di essere un infame.